Siamo capaci di chiedere? Un bacio, un consiglio, un lavoro, in aumento di stipendio, uno sconto? Siamo in grado di chiedere ascolto o esigere rispetto? Siamo capaci di chiedere aiuto? Non riesco a fare una certa cosa, a raggiungere un obiettivo.
Vorrei farcela , ma dovrei chiedere…e non mi va…..
Ma perchèèèèèè?
- Sono troppo orgoglioso/a per chiedere!
Vi riconoscete??? Che palle!!!… Poi alla fine , ci siamo pentite/i. Perché si, bastava chiedere. Chiedere, che NON E’PRETENDERE, non è da tutti, può essere faticoso, e c’è chi preferisce non farlo. Non sembra ma è un passo difficile anche quando desideriamo intensamente qualcosa e lo avvertiamo come un sacrosanto diritto. E non bastano cari miei la gentilezza, la cortesia. Non è sufficiente dire “ per favore”. Non basta la forma ci vuole il contenuto.
Saper chiedere è un po’ un modo di vivere.
In questo momento storico in cui viviamo: chiedere in apparenza è facile: con un clic e inserendo il numero di una carta di credito possiamo esaudire ogni nostro desiderio. Mentre il problema sta proprio in questa immediatezza, che salta il passaggio intermedio, la riflessione su quali sono i nostri veri bisogni e non quelli indotti dall’esterno.
In un ‘epoca in cui prevalgono forti spinte narcisistiche, in cui l’IO si crede forte e grandioso…anche se non lo è, chiedere qualcosa, qualsiasi cosa, implica infatti esporre quella parte di noi che ha bisogno di cura e attenzione. Quel lato più fragile che fa a pugni con l’immagine potente che cerchiamo di costruirci, ma che non è di grande aiuto, se poi non riusciamo a domandare e quindi a ottenere anche cose piccole, banali.
CAVARSELA DA SOLI NON E’ UN VALORE ASSOLUTO
Inoltre ci sono i condizionamenti familiari di cui siamo impregnati. Va bene l’essere capaci di risolvere i problemi da soli, ma bisogna calcolare anche i vantaggi che si perdono quando non chiediamo aiuto. Uno dei freni più grandi è quello di ricevere un rifiuto. Se le nostre richieste sono ignorate, ci si sente invisibili. E dentro scatta una vocina stronzetta” allora io non esisto!” ….In realtà si tratta di un retaggio dell’infanzia. Pensate ai bambini quando chiedono…la loro libertà mentale li porta a chiedere, chiedere ….chiedere sino a che non hanno ottenuto quello che desideravano sapere o ottenere.
NON SI PUÒ LEGGERE NELLA MENTE DEGLI ALTRI
In pratica è prendere quella consapevolezza che serve a rinforzare se stessi. Ed è anche un atto di generosità e di umiltà. In genere uno pensa che l’altro sappia quello che noi vogliamo. Questo succede spesso in amore….”Lo doveva capire che mi piaceva questa cosa”….ma chi l’ha detto???Se non glielo domandi, non saprai mai se anche lui/lei ama o no determinate cose. E se potrai fargliele amare. In ogni caso, se chiedi avrai un confronto e la volta successiva potrai domandare in modo diverso.
Molte persone quando hanno bisogno di un lavoro di un consiglio usano come modalità per chiedere : il lamento. Nella maggior parte dei casi si tratta di individui che non sono consapevoli dei loro meccanismi mentali. Avvertono solo una strana sensazione di disagio che traducono in lamento. E cosi i loro commenti assomigliano più a denunce che a chiare richieste d’aiuto. Frase tipica del lamentone cronico: “In questa città non c’è niente, non ci sono opportunità, è tutto una schifezza….”. Invece di formulare una domanda di aiuto consapevole del tipo. “ Mi dai una mano a trovare un lavoro”…Morale: si rifugiano nel vittimismo che non porta da nessuna parte!
Quando facciamo qualcosa per il prossimo o aiutiamo qualcuno per avere in cambio qualcosa…insomma un’aspettativa, sbagliato, non funziona cosi AMICI MIEI!
Al contrario se chiediamo un favore poi non sono condannato a restituire il favore. Esiste anche l’altruismo e la nostra apertura verso il mondo!
Buona vita!!!
Daniela Bonati